Non prendiamoci in giro, quando si fa espansione sono sempre più i “no” dei “si”, cioè, devi sentirti dire parecchi “non mi interessa” prima di riuscire ad arrivare alla conclusione di qualche contratto.

Il tasso di conversione in genere varia parecchio tra i settori di mercato e anche tra le fasce di investimento, ma di fatto varia tra l’1 e il 5%.

Se il tuo Brand si muove in un settore molto battuto (come le yogurterie, le piadinerie o i negozi di cialde da caffè, o a tutti quei negozi che ti vengono subito in mente quando pensi al franchising, è normale che attività simili attirino molto l’attenzione dei curiosi e così ti ritroverai molto probabilmente a dover fare un grande lavoro di filtro e selezione.

Stesso discorso se riesci a proporre la tua affiliazione con un investimento piuttosto contenuto. Anche questo è un fattore che attira.

Se poi congiungi entrambe le cose, sarai sommerso. Ti arriveranno una valanga di contatti e molti di questi saranno solo grosse perdite di tempo. E’ fisiologico.

Se invece lavori su investimenti più impegnativi o comunque in settori meno sdoganati, è ovvio che raccoglierai un minor numero di interessati e che la qualità dei lead che ti arriveranno sarà sicuramente più alta.

Comunque, come dicevo, in un modo o nell’altro, e in percentuali diverse, i “no” sono sempre molto più numerosi dei “si”. eh eh altrimenti il gioco sarebbe davvero molto molto facile.

Viene da sé allora pensare a quanto siano importanti i “no” ricevuti, perché dietro a quei “no” potrebbero esserci enormi opportunità di miglioramento.