L’espansione di un franchising è una continua evoluzione.

E’ impensabile pensare di creare un impostazione che resti rigida ed immutabile nel tempo. E questo perché di fatto è un’impresa.

Un’impresa che si evolve, che si adatta al mercato, ai tempi e, soprattutto, un’impresa che cresce, letteralmente.

Più passa il tempo, più punti affiliati apriamo, più la nostra esperienza si consolida, più impariamo a conoscere la domanda della nostra nicchia ad affinare la nostra offerta.

Ma cresciamo anche come franchisor. Una cosa è gestire 3 o 4 punti, altra è gestirne 50.

E allora la domanda che ne deriva è: Qual’è quel numero di affiliati che devo avere per capire che ce l’ho fatta? Quanti punti devo avere per poter dire: ok, il mio franchising è partito, l’avviamento è andato?

Il fatto è che, nel franchising, il concetto di avviamento è un po’ sui generis.

Ho sempre messo l’accento sul fatto che fare franchising, diventare franchisor, è di fatto fare impresa, significa avviare una nuova impresa, con tutti i rimandi e le impostazioni affini del caso.

L’avviamento però è un argomento da approfondire.