Hai avuto l’idea del secolo? Fai un prodotto di altissima qualità? O magari sei il numero uno nel tuo settore?
Bene, ma sappi che questo non significa automaticamente che il franchising faccia per te.

Nel franchising, non vince la qualità in sé, ma la replicabilità. E no, non basta “essere bravi” per avere ottime opportunità di sviluppo in rete. In alcuni casi, l’eccellenza può diventare persino un ostacolo.

Franchising: la qualità non basta

Attenzione: non si tratta di sminuire la qualità, anzi. È e resta un elemento chiave. Ma nel franchising, la qualità deve essere integrata nel format, deve essere standardizzabile e centralizzata, non demandata al singolo affiliato o al suo personale.

Se ci pensi, molti brand che hanno avuto un’espansione significativa – dalle piadinerie, alle yogurterie, fino al settore della dermoestetica – hanno costruito il loro successo su format semplici ma coerenti.

Prova invece a immaginare una pasticceria artigianale di alto livello o un atelier di abiti su misura: sono attività difficilissime da replicare in franchising proprio perché basate sull’artigianalità e la manualità. E questo rende tutto molto più complesso.

La vera forza è la replicabilità

Nel franchising, vince il format che funziona anche con l’affiliato meno esperto.
Va anche detto – e a molti non piace ammetterlo – che la replicabilità incide sull’eccellenza: un minimo di qualità si perde quasi sempre.
È normale. Nessun affiliato potrà mai avere l’occhio, la cura e l’attenzione dell’imprenditore che ha creato il progetto e ci ha messo anima e corpo.

Ma se tutto è stato impostato bene, questa perdita di qualità resta entro limiti più che accettabili.

Il punto è proprio qui: non serve solo un buon prodotto, serve un sistema capace di garantire quella qualità in modo stabile, indipendentemente da chi la esegue.

Il franchising non è per artigiani

Spesso chi vuole creare un franchising commette un errore comune: pensa di poter trasformare ogni affiliato in una sorta di artigiano del brand.
Ma così si perde il controllo sul risultato finale, e peggio ancora, si rischia di distruggere la coerenza del format, vero asset di una rete in franchising.

Per questo, la domanda giusta da porsi non è:
Sono il migliore nel mio settore?
ma piuttosto:
Il mio modello è davvero replicabile? Posso standardizzarlo senza snaturarlo?

Perché un brand che vive solo grazie alle abilità dirette di pochi, muore appena si tenta di replicarlo.

E un franchising – per definizione – deve poter vivere anche senza di te.