Stamattina, facendo la mia consueta scrollata di notizie, mi sono imbattuto in un articolo di Fanpage in cui scopro che l’Antitrust ha aperto un’istruttoria su più di qualche influencer, guru del marketing o venditore di corsi… non sono mai riuscito a inquadrarli questi qua. Peraltro, uno di loro mi aveva anche agganciato via LinkedIn proponendomi delle call per fantomatici scambi di idee. Su che cosa poi non si sa, e non si saprà mai, visto che in ogni caso non mi ha mai affascinato quel mondo lì.

Comunque, non sono qui a farvi i nomi, anche perché basta cercare la notizia online e li trovate tutti. Sono anche piuttosto noti. Quello che è interessante è il cosa viene contestato.

Le Contestazioni dell’Antitrust

Nell’articolo di Fanpage si legge che (e ve lo riporto testualmente): questi signori “pubblicherebbero sistematicamente foto o video in cui offrono a pagamento metodi per ottenere importanti guadagni facili e sicuri sulla falsariga del modello vincente che direbbero di incarnare”. In sostanza, sembra che si giochi sull’equivoco. Che poi io mi sono sempre chiesto: se sei un imprenditore multimilionario che conosce tutti i segreti dell’impresa nascosti al mondo e campi di rendita, chi te lo fa fare di armare un gran casino per fare qualche corso? Ma queste sono solo mie considerazioni.

Analoghe Pratiche nel Franchising

Quello che mi interessa della notizia è che… io sta cosa l’ho già vista da qualche parte. E mi ricorda tanto qualche proposta in franchising di più di qualche marchio. E questi marchi, in un certo senso, pubblicano sistematicamente annunci e promozioni in cui offrono affiliazioni facili per ottenere importanti ritorni economici ed imprenditoriali sulla falsariga del modello vincente che direbbero di incarnare.

Vuoi vedere che non sono il solo a dire che questa roba è al limite della legalità? Voglio dire: fino a quando è lecito spingere un’affiliazione a pochi spiccioli sapendo già che il tuo format non è sostenibile e che, di fatto, l’affiliato avrà alte possibilità di chiudere? Nessuno pretende che si forniscano certezze nell’impresa, ma credo ci sia una bella differenza tra rischio imprenditoriale e speculazione sui meno esperti.

Trasparenza nei Dati e nelle Strategie

E non sto parlando di strategie nelle campagne che possano essere più o meno trasparenti. Tanto per chiarire: nel rapporto di Assofranchising del 2024 (sul quale, peraltro, sto preparando un video ad hoc per approfondire i 3 o 4 punti principali) emerge uno spunto interessante sulla “trasparenza” dei dati pubblicati nei vari siti e landing page. Il 45% dei franchising accenna qualcosa ma poi richiede un contatto per approfondire. Il 33% è totalmente trasparente e fornisce ogni dato rilevante anche prima della richiesta di un contatto (e io e i miei brand rientriamo in questo 33%). Il restante 22% se la tira un po’ di più: ti scrive il minimo indispensabile e, se vuoi, lo chiami e ti fai spiegare.

Ed attenzione, sono più che legittime tutte e tre queste impostazioni: qui si tratta solo di scegliere tra una strategia o l’altra, purché poi le informazioni vengano fornite tutte e in chiaro prima di ogni impegno contrattuale.

Le False Promesse e le Conseguenze

Il problema quindi non è nella trasparenza in prima battuta, ma in quegli annunci in cui si attira l’attenzione facendo leva magari sul prezzo, su redditività sparate alle stelle o addirittura su una fantomatica garanzia di successo. Qui non si parla di strategia, ma di leve commerciali per attirare l’attenzione per poi giocarsi ogni tecnica persuasiva di vendita disponibile. Ma il franchising è una partnership… non si può vendere.

Quanto è corretto, quanto è ammissibile proporre un’affiliazione a 5.000€ per poi vedersi crescere l’importo in fase di trattativa ed arrivare a contratto anche a 100/150.000€ di investimento? Quanto può essere ammissibile proporre numeri gonfiati o intortare la certezza di un successo imprenditoriale a chi nell’impresa non ci ha mai messo piede?

È un argomento che ho già trattato spesso e su cui ultimamente sto mettendo un forte accento. Non è un segreto che, a mio giudizio, la colpa sia anche di chi si lascia abbindolare da queste fantomatiche promesse, ma questa non è una buona scusa per poter giocare sul futuro, sui sogni e sui risparmi delle persone. Insomma, vista l’assonanza… se per caso si trovasse in zona… magari l’Antitrust, una capatina nel mondo del franchising… no?